cera.it
Tra queste le più importante sono rappresentate dai primi tre tipi di cera:
- Cera di carnauba - ricavata da una palma (Copernicia prunifera)
La cera di carnauba, questa si ricava direttamente dalle foglie di palma (raccolte durante la stagione arida), il suo nome deriva da quello di una popolazione indigena facente parte la regione nord-est del Brasile, luogo in cui questo tipo di palma (la Copernicia prunifera) è molto diffusa.
Questa sostanza contiene principalmente esteri di acidi grassi (80-85%), alcoli grassi (10-15%), acidi (3-6%) e idrocarburi (1-3%).
La cera ottenuta artigianalmente è chiamata cera di origine e viene classificata in tre tipi: gialla, sabbiosa (è di colore verde cenerino contiene in media il 6% di acqua) e grassa ( è di colore nero con tonalità verde, e non contiene acqua).
Viene usata nelle cere per automobili, nei lucidi per le scarpe e nei lucidanti per pavimenti o per la lucidatura dei mobili, spesso mescolata con cera d'api, come agente lucidante nell'industria alimentare (presente infatti in alcuni tipi di caramelle); nella cosmetica è utilizzata come ingrediente nelle creme e rossetti ed infine nelle industrie farmaceutiche per rivestire pastiglie e capsule. Ha funzione antiossidante;
- Cera giapponese (tratta da un sego vegetale: ricavato dalle bacche dei generi Rhus e Toxicodendron):
Essa non rappresenta una vera a proprio cera ma un grasso contenente il 10-15% di palmitina, di stearina e di oleina con circa l'1% di acido giapanico; è di color giallo-pallido, ha odore rancido, è insolubile in acqua, ed è gommosa al tatto. La cera giapponese viene venduta in quadrati o dischi piatti. Si estrae per mezzo di pressione e calore, o attraverso l'azione di solventi.
E' utilizzata principalmente per la realizzazione di candele,lucidi per mobili, cere per pavimenti, cerini, saponi, confezioni alimentari, farmaci, cosmetici, pastelli, colori a cera, composti per lucidare, lubrificanti per metalli, colle, resine termoplastiche e come sostituto per la cera d'api.
- Olio di jojoba (prodotta semi di jojoba, (Simmondsia chinensis)
Viene pronunciato ho-ho-bah, è pianta a portamento arbustivo delle zone desertiche della Arizona meridionale, del Messico nord-occidentale, e della California meridionale. Questo olio (o cera) è presente in percentuale di peso oltre il 50% nei semi della pianta. La sostanza è composta da esteri cerosi, le percentuali approssimate degli acidi grassi dell'olio di jojoba sono le seguenti:
Acidi grassi Min Max
Eicosenoici 66% 71%
Docosenoici 14% 20%
Oleici 10% 13%
E' di color paglierino, ed ha un odore leggermente oleoso a temperatura ambiente, invece quello raffinato è inodore e non ha colore.
Questo olio è molto simile al sebo umano, per cui buona parte di esso viene utilizzato in campo cosmesi, specialmente per la pelle ed i capelli. L'olio di jojoba ha sostituito in modo eccellente lo spermaceti.
Si è notato che l'olio ha proprietà disinfettanti ed antimicotiche, tali proprietà sono applicate in alcuni casi anche per la cure di malattie micotiche delle piante.
Non è possibile consumare l'olio di jojoba, se ingerito non causa nessun danno, però non è digiribile quindi si possono presentare dolori addominali e ai reni.
In campo tecnico l'olio di jojoba può essere chimicamente trasformato in carburante biodiesel.
- Cera di mirto - ricavata dalla Myrica cerifera
- Cera candelilla - dagli arbusti messicani di Euphorbia cerifera ed E. antisyphilitica
- Cera di ricino - ottenuta dall'olio di ricino idrogenato cataliticamente
- Cera di sparto - un sottoprodotto della fabbricazione della carta dal grasso di sparto
- Cera ouricury - ricavata dalle foglie di palme brasiliane (Syagrus coronata o Cocos coronata
- Cera di riso - ricavata dai chicchi di riso